Elisa Lorenzelli... nelle mie sculture inserisco l’essenza femminile. La nuova concezione deriva da forme elementari, primitive classiche ma allo stesso tempo di grande modernità. I corpi si racchiudono nella sintesi flessuosi, con linee morbide, delicate e sensuali...
Artista giovane (la scultrice nasce a Piombino il 13/02/1983) le cui intense esperienze denotano un talento che ha già raggiunto quella consapevolezza espressiva tipica degli artisti più maturi. L’artista si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, specializzandosi in scultura del marmo, metalli, gesso e creta e conclude gli studi presentando una tesi di laurea dal titolo “Moore e Arp: due protagonisti dell’astrazione organica”. La natura inoltre gioca un ruolo fondamentale nella formazione della scultrice la quale ama sottolineare la sua passione nel raccogliere oggetti trovati sulla spiaggia come vetri e conchiglie che utilizza nella composizione delle opere stesse. La giovane artista vanta ad oggi un curriculum professionale ricco di riconoscimenti e partecipazioni a concorsi, mostre collettive e personali.
Un moderno classicismo
"Difficilmente le opere della Lorenzelli seguono un impulso immediato che si traduce direttamente in marmo e questo aspetto è da ritenere di vitale importanza poiché preannuncia un progetto mentale che nasce dall’istinto creativo e che si depura mano a mano che l’artista traduce il bozzetto in opera finita. Questa genesi ci conduce a focalizzare l’attenzione su un punto: l’estrema levigatezza , quasi vellutata della scultura che dichiara così all’osservatore il profondo legame tra un’impostazione classica del concepimento e la sua rilettura in chiave del tutto contemporanea. Il pensiero non può che approdare al classicismo canoviano e a quella fase della “invenzione” e “disposizione” tipica degli schizzi preparatori e dei bozzetti, resi con tecnica vibrante e sommaria che però costituiva solo il preambolo di quella “esecuzione sublime”, perfettamente rispondente all’idealizzazione del puro dato sensoriale. Proprio in questo aspetto leggiamo l’estrema originalità della Lorenzelli: l’aver saputo congiungere in una rilettura armonica la preparazione accademica, che necessariamente costituisce il suo bagaglio di partenza, agli influssi di un’arte che, partendo dal dato empirico, lo traduce in pura astrazione organica. Se quindi queste sculture possono dirsi pienamente incanalate in un movimento contemporaneo riguardo allo stile adottato, è altrettanto vero che il procedimento creativo trova forti analogie con uno degli artisti che ha saputo elevare il concetto di bello ideale a pura forma. La costruzione dell’opera è dunque classica poiché non lascia niente al caso ma cura l’aspetto esteriore in ogni minimo dettaglio, nella ricerca di dare calore alla fredda materia e che si traduce in una raffinata levigatezza; dall’altro lato l’approccio estetico è sicuramente moderno e concentrato su giochi di linee e forme."
La linea e la forma
"Lo studio della linea e della forma costituisce l’elemento fondamentale per comprendere le basi della genesi dell’opera d’arte di Elisa Lorenzelli. Potremmo infatti definire le sue sculture come forme organiche bidimensionali racchiuse in un gioco di linee sinuose e morbide. L’approccio alla realtà è sicuramente di natura empirica e procede poi per astrazioni sino a raggiungere una sintesi formale che non perde mai di vista il legame con l’elemento natura ma riesce a trasporlo in un concerto di armonie lineari. Il corpo umano è sicuramente una delle fonti principali d’ ispirazioni per la scultrice ed in particolare le rotondità femminili divengono protagoniste attraverso dei richiami enfatizzati alle forme prosperose della donna. All’elemento umano si accosta anche quello legato al mondo animale ed anche in questa circostanza la scultrice si lega alla rappresentazione di una fauna “dolce e morbida” come ad esempio il fenicottero o il cavalluccio marino. Una scultura quindi depurata del tutto da elementi aggressivi mentre ogni singola scelta, da quella del soggetto all’uso della linea e della forma deve concorrere ad ispirare nell’osservatore una sensazione di tranquillità e riposo. Il concetto di arte organica richiama senza dubbio uno stretto legame con l’arte di Jean Arp, in questo stesso ricorrere alla forma ovale e circolare così come alle sue duttili, morbide ed organiche formatività. Lo stesso Arp alternava una produzione bidimensionale ad una scultura a tutto tondo trasposta in una sintesi formale astratta, in un volume levigato e compatto. A proposito della sua “astrazione concreta” ricordiamo un pensiero di Arp che si lega appieno all’arte della Lorenzelli: “Noi non vogliamo copiare la natura, non vogliamo riprodurre, noi vogliamo produrre, produrre come una piante che dà un frutto, e non riprodurre, vogliamo produrre direttamente, non attraverso mediazioni…L’arte concreta è un’arte elementare, naturale, sana, che fa nascere nella testa e nel cuore le stelle della pace, dell’amore e della poesia”. La linea spesso diviene lo strumento guida che permette all’artista di giocare sui pieni e sui vuoti (Le dolci sorelle) creando delle simmetrie e dei legami visivi riusciti ed originali; alla forma piena, compatta e centripeta viene così ad alternarsi una spazio vuoto delimitato da un contorno che risponde appieno alle esigenze di equilibrio dell’opera. Negli ultimi lavori della Lorenzelli (Femminilità, Figura slanciata, Donna fenicottero) domina un senso di aerea leggerezza, determinato dal prevalere della linea verticale che crea una forma quasi impalpabile, pronta a spiccare il volo della fantasia. L’estrema cura della levigatezza dell’opera finita lega la giovane scultrice ad un altro maestro dell’arte: Constantin Brancusi ed in particolare a quel concetto di sublime purezza che egli ha saputo trasmettere con la sua inimitabile opera. Come per Brancusi, anche per la Lorenzelli possiamo parlare di una simbologia della forma, di un’unità formale assoluta che diviene significato ed unità spaziale. Purezza ed assolutezza quindi raggiungono un tale livello di astrazione da porsi come concetti assoluti, come l’essenza stessa della scultura." Critica di Cinzia Minuti
bravissima artista... :-)
RispondiEliminaTrovo che questa scultura in particolare, abbia una forma sinuosa che mette in risalto i due punti fondamentali del corpo femminile... senza avere una forma troppo riconducibile... entrando nel mondo artistico creativo fatto di accenni, di metafore e di concetti...
RispondiEliminaTrovo che sia deliziosa.
RispondiEliminaCiao Buona giornata!)
Molto suggerente!
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