5.6.09

05.06.09 La scultura dell'artista Paola Grizi


Earth – scultura in terracotta patinata a freddo, cm 21 x 20 x 20, 2009

Paola Grizi, nata a Roma nel 1968, è cresciuta in una famiglia dove l’arte è tradizione: nipote del ceramista Rodolfo Ceccaroni e del pittore e scultore Piero Grizi (le cui opere sono state esposte, a oltre 30 anni dalla morte, in una personale al Vittoriano di Roma nel 2007) ha acquisito in famiglia la sensibilità per l’arte e ha coltivato questa passione fin dall’infanzia, parallelamente agli studi. Laureata in Lettere, ha lavorato a lungo come giornalista. Solo negli ultimi anni ha potuto dedicarsi a tempo pieno alla scultura. Nel 2009 ha esposto ad Art O’ a Roma, ha ottenuto a Firenze il Premio Speciale della critica al Premio Internazionale “La Pergola Arte” Piccolo Formato.

Continua così con l'artista Paola Grizi la serie d'interviste lanciate sul nostro gruppo di Facebook "Arte Antiquariato Arredamento Design Vintage"

D- Che cos'è per te l'Arte?

L’arte è un modo per imprimere sulla materia le emozioni più profonde e meno mediate, fissandole in un’opera.

D- Che stili e movimenti artistici ti hanno più influenzato nel tuo percorso evolutivo?

Sono stata sempre affascinata dall’arte, anche per esserne cresciuta a diretto contatto in famiglia. La “convivenza” con scultura e pittura mi ha reso, inconsapevolmente, sensibile a questo aspetto della vita. Riguardo, invece, ai movimenti e agli stili, non so mettere a fuoco quali abbiano maggiormente influito sulla mia evoluzione. Le correnti che più hanno colpito la mia attenzione sono: l’impressionismo, il futurismo e il cubismo.
D- C'è un filo conduttore nei messaggi che trasmetti attraverso le tue opere?

Le mie sculture nascono per caso e per la sola necessità personale di crearle. Non parto con l’intento di trasmettere qualcosa ma, guardando a ritroso, ci si può accorgere che esistono alcune tematiche ricorrenti: dalla condizione della donna, alla maternità, dall’amore per la natura all’informalità della materia.
D- Come definisci il rapporto tra Arte e Bellezza?
E' un rapporto inscindibile, perfino quando l’intento è apparentemente o realmente opposto. Credo che, per essere definita “arte”, un’opera debba suscitare qualcosa in chi la guarda, una sorta di attaccamento interiore, non necessariamente basato sulla bellezza. Come nella vita il concetto di bello non consiste tanto in quello che è “estetico” ma in ciò che affascina e rapisce l’anima: questo credo sia il sostanziale rapporto che lega i due termini.

D-Come vedi l'evoluzione dell'arte contemporanea?

Mi piacerebbe che l’arte seguisse le sue vie liberamente, senza risentire troppo dei condizionamenti dettati dalle esigenze del marketing.

e-mail: paolagrizi@gmail.com

1 commento:

  1. Scultura molto espressiva e intensa... lo sguardo dolce che ti entra dentro. Buon effetto materico che va verso il non finito.

    RispondiElimina