Il numero dei designer cresce sempre di più, come i loro progetti. E' sempre più difficile giustificare il progetto ed il significato che hanno portato il designer alla creazione dell'oggetto. E così molto spesso si compensa, la mancanza di funzionalità e reale utilizzo, con il "concetto". Il risultato è la sovrabbondanza di oggetti portatori di messaggi, logiche e punti di vista. Il valore merceologico deriva sempre più dalla creazione di valore simbolico, l'oggetto è un buon oggetto se ha un buon contenuto intrinseco. Forse l'unico modo per restituire al termine DESIGN il suo vero significato, sta nella creazione di Atelier in cui sperimentare il modello della "Bottega 2.0", basato su ricerche di lavoro innovative, ma ispirate ad logica più riflessiva, in cui ci sia una libera trasmissione e condivisione del sapere, anche tra Atelier e Atelier. E soprattutto sulla rivalutazione del “handmade” e dei rapporti collaborativi. Bisogna solo trovare il modo di farle nascere e sopravvivere..
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