26.4.10

27.04.10 Maurizio Perozzi pittore scultore della realtà contemporanea

Deep Inside dal 9 al 26 gennaio 2010 Terzo Appuntamento della Trilogia I colori dell’anima: Rosso Spazio Symposium XXI Via Stampa 6/a - Milano
Titolo: “ Al di là del buio, la riscoperta del colore ”
Tecnica: Mista su tela Acrilico, stucchi vinilici, collage di tele di juta e foglie oro.
Misure: cm. 100 x 150.

Descrizione: ricerca d’intonazione di diversi colori su di un fondo scomposto di vari materiali in maggioranza nero. Tela finale dal titolo “ Al di là del buio, la riscoperta del colore”; nera con collage di giornale juta e foglie oro che associa e distribuisce in macchie policrome, vanno ad associarsi dopo questa composizione altre opere in rosso, nero, verde, bianco, giallo, bleu, senza macchie policrome ma solo fondi di colore e vari collage di tele.

Maurizio Perozzi nasce a Terzo di Aquileia nell’aprile del 1951. Frequenta l’istituto d’arte di Cascina (Pisa) e successivamente la scuola d’arte Giovanni da Udine dove vive molteplici esperienze artistiche frequentando pittori e scultori che nel corso degli anni 70 e 80 si sono presentati al pubblico nazionale ed europeo delineando obbiettivi e profili che tuttora influenzano le scelte espressive di numerosi artisti. Giudicato con favore dalla critica e dal suo pubblico, accoglie gli inviti di numerosi galleristi, partecipando a manifestazione ed esposizioni in Italia, Francia e Germania. La sua natura poco incline al compromesso e contraria a scelte e forma imposte dal mercato rafforzano in lui la convinzione che qualsiasi forma di rappresentazione artistica non possa che rispondere alla tensione emotiva che l’ha alimentata; matura in lui l’idea di ritirarsi a vita privata lasciando la propria ricerca di nuove forma espressive lontano dal pubblico. In questi anni contraddistinti dalla ricerca dei valori, ritrova tra la gente del suo paese il legame e il senso delle tradizioni, radici che permettano ad ogni uomo di esprimere la propria arte , dando significato all’agire quotidiano, rappresentando la Vita.

Intervista all'Artista:

D- Cos’è per te l’arte?
Chiedersi cos'è l'arte … è una parola “grande” … mi viene da pensare a un’estensione di concetto praticata dalle attività umane. Tutto può essere arte … anche costruire un tetto! L’arte convive con noi quotidianamente. A questo punto però … tocca puntare su quello che nasce dall’attività di un creatore, che a sua volta si sottopone poi al giudizio dei consumatori che attribuiscono valore a tale prodotto. Il problema é distinguere la linea di confine tra chi conosce il "linguaggio dell'arte" e chi lo ignora; chi conosce il linguaggio artistico viaggia con gli artisti in un viaggio fantasioso, emozionante, composto di gusti e sentimenti che gli autori riescono a trasmettere attraverso i colori e le forme. Quelli che ignorano sono di solito attratti da questo fenomeno di comunicazione per loro inconcepibile, però sia in negativo sia in positivo cercano di capirne la forza attrattiva che li coinvolge, al contrario del designer … qui l’artista si sente già vittorioso! Per me personalmente esprimermi con i colori è la forma migliore per comunicare, è un mezzo per denunciare alla società che mi circonda i problemi e le situazioni che viviamo assieme nel presente.

D- Che stili e movimenti ti hanno più influenzato nel tuo percorso evolutivo?
Certo che questa frase storica fa pensare tutti gli artisti: "Ci ribelliamo alla supina ammirazione delle vecchie tele, delle vecchie statue, degli oggetti vecchi e dell'entusiasmo per tutto ciò che è tarlato, sudicio, corroso dal tempo. Siamo nauseati dalla pigrizia vile che dal Cinquecento in poi fa vivere i nostri artisti d'un incessante sfruttamento delle glorie antiche." Ha contribuito molto sul mio lavoro di ricerca, riuscendo con il tempo a farmi riconoscere senza firmare le mie opere. Jackson Pollock invece ha contribuito a farmi scoprire la tecnica della pittura spontanea “dripping”, io l’ho mescolata con un po’ di rabbia! La filosofia di Andy Warhol con l’ausilio dell’impianto serigrafico, per continuare con Antoni Tapies il re dell’ “informale internazionale”, per finire con Egon Schiele con la sua arte tragica, trasgressiva erotica si può dire che tutti assieme hanno contribuito a darmi uno stimolo per creare qualcosa che è frutto di tutto la mia vita quotidiana dando alla luce opere uniche … che quando si ripeteranno finirà certamente la mia carriera artista, perché non avrò più nulla da raccontare.

D- Come definiresti il rapporto tra arte e bellezza?
Nell’arte penso che valga il detto … è bello ciò che piace e non quello che è bello! Siamo in un campo in cui le emozioni e le attrazioni hanno la maggioranza, e quando un individuo osservando un dipinto lo porti a piacere anche un’opera triste o tetra, che però dentro c’è qualcosa di se stesso che la fa rendere bellissima.

D- Come vedi l’evoluzione dell’arte contemporanea?
15 anni fa pensavo che l’evoluzione dell’arte contemporanea fosse il digitale … diciamo che ora ne sono completamente convinto! Mi sono reso conto purtroppo che oggi specialmente per le nuove leve e difficile fare “arte sana” cioè esprimere quello che si ha dentro l’animo … l’artista è diventato quasi schiavo di se stesso. Non riesce a espandersi, non è in grado di vedere alcune cose, che spesso sono quelle davvero le più importanti.

D- Cos’è per te la creatività?
Questa domanda sinceramente mi mette in difficoltà, anche se sembra, una domanda semplice, non lo è per nulla! Perché qui si potrebbe scrivere pagine di cose. In altre parole l’oggetto creativo a prescindere da quale sia è tale poiché la persona che lo crea è unica e importante e utilizza ciò che il mondo le offre, proprio a lei e proprio in quel momento, in modo originale e nuovo. Con questo si sta affermando, tra l’altro, che “nulla nasce dal nulla”, che l’oggetto creativo deriva sempre da qualcosa di precedente cui si mette mano. La mia creatività più frizzante è quando chiudo dietro di me la porta del mio laboratorio … entro in mondo tutto mio dimenticando tutti e tutto fuori della porta.

D- E infine parlaci dei tuoi progetti ed eventi futuri …
I progetti non mancano le idee sono tantissime … quello che manca e lo sponsor! In questo periodo sto lavorando con molta fatica sulla ricerca del colore … cerco di riscoprire i veri colori ma soprattutto i valori che con andar degl'anni abbiamo perso, e credetemi non è cosa facile da trasmettere! In compenso però penso sempre a questa frase che in un periodo di sconforto mi ha fatto riprendere la voglia di dipingere. "Fai della tua vita il più grande dono. Impara a saper apprezzare anche le più piccole cose, se ancora non ti sei deciso/a a farlo. Nella vita ci sono varianti emozioni. C'è l'odio, l'amore, la felicità,la tristezza, la solitudine, la solidarietà, il nervosismo, la rabbia, il dispiacere, l'armonia. E non sempre e solo possiamo provare i più belli e piacevoli tra questi. La vita è bella proprio perché ogni giorno non si sa cosa ci attende. Quale emozione aspetta da noi di esser provata. Quindi si..tieni di conto le parole di Hesse: Impara a soffrire. Impara a sorridere. Nel bene e nel male, sono due tipi diversi di emozioni. Entrambi, però, da poter vivere. "

Conversare con voi è stato simpatico e piacevole , a risentirvi. I miei più stimati e sinceri saluti Maurizio Perozzi
Per informazioni e mail: m.perozzi@live.it


Titolo: Alla ricerca del colore in “bleu
Tecnica: Mista su tela
Acrilico, stucchi vinilici, collage di
tele di juta e foglie oro.
Misure: cm. 100 x 120.

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