Progetto fotografico “AuthentiCity” realizzato in collaborazione con School of Visual Arts (SVA) di New York e rivolto ad artisti internazionali studenti o ex allievi SVA.
Natan Dvir (Finalista)
Età 38, Israel
Artista israeliano emergente, impegnato a esaminare tematiche umane, sociali e culturali. Le sue opere sono state esposte in molte mostre in Europa e in America. I suoi progetti sono stati pubblicati da riviste internazionali di prima grandezza, tra cui Newsweek, Stern e Corriere della Sera. “Gli scatti di Natan Dvir esplorano le dinamiche in atto tra le persone e l’ambiente urbano moderno in cui vivono. Poiché oltre la metà della popolazione mondiale risiede in città, i centri urbani sono divenuti i principali teatri di interazione umana, definendo tanto le comunità quanto le identità. Sulla scorta della tradizione della fotografia documentaristica, le immagini di Dvir propongono con grande naturalezza momenti autentici di vita dei cittadini delle grandi metropoli di tutto il mondo. Le composizioni, costruite con cura, pongono i soggetti in rapporto diretto con l’ambiente circostante. L’uso sorprendente dello spazio e delle proporzioni sfida la percezione dell’osservatore e sottolinea situazioni di cui i personaggi fotografati possono non essere consapevoli.”
Età 38, Israel
Artista israeliano emergente, impegnato a esaminare tematiche umane, sociali e culturali. Le sue opere sono state esposte in molte mostre in Europa e in America. I suoi progetti sono stati pubblicati da riviste internazionali di prima grandezza, tra cui Newsweek, Stern e Corriere della Sera. “Gli scatti di Natan Dvir esplorano le dinamiche in atto tra le persone e l’ambiente urbano moderno in cui vivono. Poiché oltre la metà della popolazione mondiale risiede in città, i centri urbani sono divenuti i principali teatri di interazione umana, definendo tanto le comunità quanto le identità. Sulla scorta della tradizione della fotografia documentaristica, le immagini di Dvir propongono con grande naturalezza momenti autentici di vita dei cittadini delle grandi metropoli di tutto il mondo. Le composizioni, costruite con cura, pongono i soggetti in rapporto diretto con l’ambiente circostante. L’uso sorprendente dello spazio e delle proporzioni sfida la percezione dell’osservatore e sottolinea situazioni di cui i personaggi fotografati possono non essere consapevoli.”
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