Photo by Paola Verde TRAFFIC GALLERY mostra OTOLAB e CLARA LUISELLI
Traffic Gallery è luogo di sostegno e promozione della conoscenza dell'arte del nostro tempo, specializzata in arte multimediale, digitale e videoarte.
Prima mostra collettiva alla Traffic Gallery di Bergamo. Dopo il successo di pubblico e critica per il progetto Stranger di Karin Andersen e Christian Rainer, il duo artistico austro-tedesco, fresco dell’importante partecipazione alla Biennale di Praga TINA B., si interrogherà insieme ad altri cinque giovani artisti italiani sul concetto di alterità influenzato dalle nuove tecnologie mediali.
"Scandagliare il reale per l'artista contemporaneo significa, oggi più che mai, investigarne la rappresentazione simulata e mediata dalle nuove tecnologie che lo imitano. Infatti la manipolazione delle immagini e l'ibridazione dei corpi determina un'amplificazione del concetto di realtà che si moltiplica e si disperde nei grandi luoghi metropolitani e postindustriali: le distopie da cui un secolo fa si fuggiva, ora divenute grandi bacini iconografici. A queste visioni iper/reali si confà sempre più un* creatore il cui gender e la cui paternità artistica non sono più predefiniti né predeterminati: l'assenza di autorialità che si declina inesorabilmente nelle infinite desinenze del copyleft e l'autorappresentazione ormai soggiogata al principio dell'avatar e del nickname - l'aka, acronimo di also known as - sono gli elementi sui quali questi artisti hanno riflettuto; operando, così come fanno i dj e i curatori, con sample altrui, selezionati e offerti al pubblico per una nuova visione che è pur sempre fatta di citazioni. Citazioni del proprio corpo rivisitato, citazioni del proprio nome alterato, citazioni del proprio lavoro remixato, citazioni di altri luoghi riconfigurati. Lavorare con materiali preesistenti, attualizzando il principio del ready-made dada, acquisisce il nuovo senso di manifestare un'assoluta indifferenza e distanza - exotopia (Bachtin) - nei confronti dell'opera e dell'identità altrui così come della propria, allorché l'artista vi mette mano per conferire ad esse nuove prospettive. È così che si è ultimato il processo di definizione dell'artista tardo novecentesco, il/la quale, per le ragioni esposte, non può più considerarsi il detentore assoluto della propria creazione."
Descrizione del progetto a cura di Claudia Attimonelli.
"Scandagliare il reale per l'artista contemporaneo significa, oggi più che mai, investigarne la rappresentazione simulata e mediata dalle nuove tecnologie che lo imitano. Infatti la manipolazione delle immagini e l'ibridazione dei corpi determina un'amplificazione del concetto di realtà che si moltiplica e si disperde nei grandi luoghi metropolitani e postindustriali: le distopie da cui un secolo fa si fuggiva, ora divenute grandi bacini iconografici. A queste visioni iper/reali si confà sempre più un* creatore il cui gender e la cui paternità artistica non sono più predefiniti né predeterminati: l'assenza di autorialità che si declina inesorabilmente nelle infinite desinenze del copyleft e l'autorappresentazione ormai soggiogata al principio dell'avatar e del nickname - l'aka, acronimo di also known as - sono gli elementi sui quali questi artisti hanno riflettuto; operando, così come fanno i dj e i curatori, con sample altrui, selezionati e offerti al pubblico per una nuova visione che è pur sempre fatta di citazioni. Citazioni del proprio corpo rivisitato, citazioni del proprio nome alterato, citazioni del proprio lavoro remixato, citazioni di altri luoghi riconfigurati. Lavorare con materiali preesistenti, attualizzando il principio del ready-made dada, acquisisce il nuovo senso di manifestare un'assoluta indifferenza e distanza - exotopia (Bachtin) - nei confronti dell'opera e dell'identità altrui così come della propria, allorché l'artista vi mette mano per conferire ad esse nuove prospettive. È così che si è ultimato il processo di definizione dell'artista tardo novecentesco, il/la quale, per le ragioni esposte, non può più considerarsi il detentore assoluto della propria creazione."
Descrizione del progetto a cura di Claudia Attimonelli.
11 Dec. 2008 - 28 Feb. 2009
"AKA: also known as"
KARIN ANDERSEN | ROMANO BARATTA | NARK BKB | CLARA LUISELLI
CHRISTIAN RAINER | COSIMO TERLIZZI | LUCA VANNULLI
CHRISTIAN RAINER | COSIMO TERLIZZI | LUCA VANNULLI
Curated by Claudia Attimonelli & Rossella Moratto
FOTO MOSTRA
Romano Baratta
Luca Vannulli + Clara Luiselli
Luca Vannulli + Clara Luiselli
Cosimo Terlizzi
Cosimo Terlizzi, Beauty
FOTO MOSTRA
Romano Baratta
Luca Vannulli + Clara Luiselli
Luca Vannulli + Clara Luiselli
Cosimo Terlizzi
Cosimo Terlizzi, Beauty
Photo by Paola Verde, Courtsey Traffic Gallery
Come sempre bellissimi post che illuminano gli occhi, complimenti!!!!!
RispondiEliminaBuona giornata!!!
Buonasera myartistic.
RispondiEliminaE buonasera anche al tuo Ospite, nonchè mio amico Antonio.
Hai chiesto il mio giudizio sull'argomentazione del tuo post?
Per quel poco che si vede (e per me è abbastanza), ti dico che non andrei MAI e poi MAI, nemmeno sotto tortura a vedere una mostra del genere.
A mio avviso, una vera MOSTRUOSITA'!
:-))))))))))))
Ma ormai lo sai, quali sono i miei gusti...
:-)
Ma cosa ne pensi della definizione di artista contemporaneo... "Scandagliare il reale per l'artista contemporaneo significa, oggi più che mai, investigarne la rappresentazione simulata e mediata dalle nuove tecnologie che lo imitano... È così che si è ultimato il processo di definizione dell'artista tardo novecentesco, il/la quale, per le ragioni esposte, non può più considerarsi il detentore assoluto della propria creazione."
RispondiEliminaL'artista a mio parere è colui che tramite un qualcosa di innovativo trasmette il proprio messaggio... il dipinto e l'affresco per imprimere la realtà dura del tempo come uno specchio, l'impressionismo quando la fotografia ha sostituito i quadri e i ritratti... l'espressionismo per allontanarsi ancora di più dalla realtà che è ormai ovvia e impressa nella nostra mente, fino ad arrivare all'astrattismo e all'arte contemporanea che vanno oltre l'immaginazione, utilizzando mezzi innovativi per creare concetti e non opere fatte di materia!!!
Non necessariamente medium e messaggio devono viaggiare contemporaneamente.
RispondiEliminaNon necessariamente si è contemporanei solo adottando medium innovativi.
Non necessariamente l'innovazione coincide con l'Arte contemporanea e non necessariamente l'Arte abbisogna di innovazione o originalità.
Non c'è nulla di originale ormai se non nelle forme e nei significati, ma la struttura dell'Arte è stantia, solita, sedimentata. Oggetti da sistemare da qualche parte per essere esibiti e/o ammirati. Generatori di sensazioni.
Cosa cambia allora tra un video o una foto e un affresco? Non sono in fondo oggetti fermi, stabili, dotati di un medium (monitor, tela, materia) e di un messaggio (razionale o emotivo) il più delle volte simbolico e metaforico?
Polemizzare su cosa vedere o non vedere è quindi inutile quanto cercare di voler definire un concetto di Arte.
Scandagliare il reale. oggi significa soprattutto saper cogliere le dinamiche che vi si svolgono ed avere la capacità di elaborarle o in modo descrittivo, lasciando al fruitore ogni determionazione di tipo etico e morale o in modo ecumenico, quindi imponendo un proprio giudizio su ciò che si è elaborato.
La mostra proposta, per come vedo che è allestita e per le cose esposte, segue un filone creativo in cui non solo le opere sono oggetti di arte ma anche la loro disposizione influenza la metafora da essi portata.
Per fortuna le menti degli umani moderni si sono compolicate abbastanza da dover necessitare di livelli utleriori di analisi artistica che non si fermino al mero paesaggio od alla "bella" spatolata di colore da mestierante anni sessanta, bensì lavorando con materiali e medium inusuali rispetto ad un concetto sedimentato di Arte.
In quel senso la "mostruosità", se intesa dal significato orignale latino "monestrum" cosa straordinaria, prodigio, cosa contronatura, è l'aggettivo adatto a descrivere l'Arte.
Essa è infatti prodigio e cosa contronatura, nonchè straordinaria.
Ogni atto artistico porta con sè una forte dose di mostruosità e male sarebbe se non lo facesse, se si limitasse a ripetere il conosciuto senza alcuna elaborazione, partecipazione, interpretazione del vissuto concettuale dell'artista.
Comunque siano le preferenze di chi pratica l'Arte, è necessario che essa sia "mostruosa" e quindi "straordinaria" nonchè "irreale" per quanto pratichi la realtà.
Ma che cosa avete mangiato?
RispondiEliminain poche parole...
:-)))))))
@ ISA ci siamo mangiati concetti e idee... cosa che è difficile da fare e trovare nei Blog dove i commenti si riducono a miseri "monosillabi": si, no e... ciao, bello, brutto!!!
RispondiElimina@ fucsiaman mi riferivo soprattutto alle installazioni dove oggetti apparentemente privi di significato vengono assemblati tra loro per esprimere arte e quindi messaggio... che non sono dati dalla materia in sé ma dalla visione globale!!
ma ancora non ho capito l'identità di my artistic...
RispondiEliminama ancora non ho capito l'identità di Anonimo...
RispondiEliminache bisogno c'è di capire le identità se esistono i nickname?
RispondiEliminavolevo solo avvertire che le foto qui riportate non fanno parte della mostra in corso AKA.
RispondiEliminaQueste foto sono della mostra OTOLAB e CLARA LUISELLI. perchè avete messo queste foto?
Grazie Anonimo per la precisazione, purtroppo non ho trovato le foto della mostra in sé, così ho pubblicato le foto della galleria TRAFFIC GALLERY, se tu sai per caso dove trovare le foto dell'evento mandami pure il link che le aggiungo!!!
RispondiEliminadammi una tua mail.
RispondiEliminae te le faccio avere.
:-)
info@myartistic.it
RispondiEliminaGrazie per le foto!!!
RispondiElimina