28.9.10

Gioielli in marmo DiaMarble da scarto a gioello...


Eco design, recupero, riutilizzo... sono parole molto diffuse nel mondo del design, soprattutto in questi ultimi anni. Marco Azzolini è un giovane designer che attraverso la tesi di Laurea magistrale in design,  legata al marmo della zona di Carrara e zone limitrofe, ha avuto l'idea di creare un vero e proprio marchio, recuperando scarti di marmo e trasformandoli in gioielli. Attraverso la grande esperienza dei marmolini della zona, la roccia diventa gioiello, non a caso ha scelto il nome DiaMarble (diamond marble, diamanti di marmo) in quanto come il diamante da un pezzo grezzo ed opaco, attraverso il taglio e la maestria della tecnica umana diventa un diamante di inestimabile valore, lo stesso i gioielli diamarble, da pezzi considerati solo "scarto" attraverso taglio e lucidatura diventano pezzi unici di natura e delle vere e proprie opere d'arte da indossare. Un vero e proprio progetto etico e sociale, mirato a restituire il giusto valore e pregio ad un punto di forza del made in italy: il Marmo. DiaMarble si rivolge ad una clientela non comune, amante dei dettagli silenziosi, non ostentati, dei prodotti esclusivi e ricercati, raffinati ed eleganti, con un'attenzione particolare all'ambiente in cui si muove e vive.

Per informazioni:
www.diamarble.com



Marco Azzolini

Nato a Sarzana nel '86, fin da piccolo è affascinato dal disegno, il foglio bianco offriva una libertà quasi inebriante senza limiti, a parte quelli tecnici di rappresentazione; allora intraprende un percorso che lo porterà ad affinare dapprima il disegno tecnico con le scuole superiori per geometri e successivamente attraverso gli studi di disegno industriale a Firenze affina le proprie capacità conoscendo nuovi modi di rappresentare idee. L'università lo porta a conoscere l'aspetto materico delle cose, i processi produttivi e gli scenari tecnologici del design e una volta laureato alla Triennale prosegue gli studi con la specializzazione in design sempre a Firenze dove conosce l'aspetto etico e la responsabilità del designer nella società. Collabora con designer e studi di Firenze e successivamente a La Spezia dove segue l'immagine grafica del progetto Street food Mobile™, una volta finiti gli studi intraprende un progetto legato al suo territorio, il marmo, limitare il suo eccessivo consumo e "svendita a peso" verso i paesi asiatici creando una linea di gioielli: Diamarble, creati dai detriti delle cave o dai pezzi rotti durante le lavorazioni, marmo considerato "scarto" ma che in realtà non lo è affatto. La visione di Marco Azzolini e prendere queste pietre grezze come diamanti non lavorati e attraverso il taglio, la lucidatura e le eccellenze artigiane del luogo trasformarli in gioielli.

Continua così con Marco Azzolini la serie d'interviste a designer ed artisti legate alla creatività:


- Cos'è per te Marco la creatività?
La creatività è per me un vedere oltre la semplice materia, immaginare nuovi scenari, nuovi comportamenti o semplicemente un riscoprire quello che già abbiamo, ma che non riusciamo a vedere. Spesso ci accorgiamo troppo tardi delle fortune che ci circondano, ed è un vero peccato.

- Come vedi l'evoluzione del design e della produzione di pezzi unici sempre più personalizzati?
La figura del designer si sta evolvendo in qualcosa di molto simile a quello che una volta era l'artista del rinascimento, che sperimentava, realizzando da solo prototipi e tecniche, che puntava più alla qualità dei progetti che alle mode. Questa evoluzione ha fatto conoscere ed apprezzare la qualità degli oggetti, il loro significato e il messaggio di ciò che trasmettono in quanto una persona può riconoscersi in ciò che indossa, che compra e negli oggetti che la circondano.


- Il design è modellazione della forma?
La forma è sicuramente importante negli oggetti, siamo attirati da quello che ci piace e un oggetto bello è sicuramente molto più gradevole di uno brutto... ma la sola forma non basta, il designer deve progettare anche per dare emozioni, coinvolgere e soprattutto per dare un messaggio. Come un padre che educa il figlio a ciò che è giusto o sbagliato il designer deve indicare una strada, comunicare ed insegnare una morale. Purtroppo le grandi aziende ci hanno educato ad essere dei consumatori ossessivi, sconsiderati e dipendenti dagli oggetti. La logica del consumismo ci ha abituati ad avere tutto e subito, a guardare il prodotto nella sua immagine finale senza conoscere da dove viene, come è lavorato o da chi lo lavora. Questi aspetti sono importanti, io credo fortemente che ogni designer debba sempre cercare di progettare per lasciare un segno positivo nel mondo, educando le persone a non essere "consumatori" ma bensì "proprietari" dei prodotti.

- Da cosa trai ispirazione per i tuoi progetti?
Quando progetto mi immagino sempre il come, il dove verrà utilizzato il prodotto, cosa comunica e soprattutto quale bisogno soddisfa. Le ispirazioni le trovo in tutto quello che mi circonda, i profumi, le immagini, il territorio, le persone, le emozioni, le situazioni, la cultura e l'esperienza mi contaminano e passano attraverso la mia esperienza di designer e come un filtro cerco di tradurre questi input traducendoli in un prodotto finito.

- Quale designer ti ha più influenzato?
Durante la mia formazione universitaria ho avuto il modo di conoscere ed apprezzare grandi designer come Ettore Sottsass, Achille Castiglioni o Munari, mi ha sempre affascinato come i loro prodotti anche se industrializzati in serie sono rimasti senza tempo e ognuno originale anche se copia. La grande bravura di questi Architetti è stata sicuramente quella di dare un "alito di vita" ai loro prodotti, una sensazione di originalità anche nel prodotto industriale. Sicuramente erano altri tempi, dove l'industria credeva nella ricerca e sviluppo, dove l'orgoglio dei marchi era visibile nella qualità e non nel costo. I tempi sono cambiati e quelli che secondo me rappresentano di più il designer moderno, e che prendo come esempio sono persone come Paolo Ulian, Matteo Ragni, Giulio Iacchetti o Edoardo Fioravanti, designer moderni che condividono idee, sperimentano e attraverso i loro prodotti insegnano una morale.


- Che differenza c'è oggi per te tra arte e design?
Secondo me molte persone ancora oggi, confondono l'artista con il designer e viceversa. Probabilmente perché spesso i loro lavori sono molto simili, ma anche se simili sono due figure nettamente opposte. L'artista soddisfa sempre un proprio bisogno, che può essere quello di comunicare o esprimere un proprio sentimento ma in maniera molto soggettiva ed egocentrica. Il designer, anche se spesso opera negli stessi campi dell'arte, è spinto sempre nel risolvere un bisogno personale, ma che con un effetto a cascata, soddisfa quello di tutti, la sua opera è mirata a risolvere un problema, a colmare un vuoto. Il progetto inteso a 360° è sempre teso ad essere la soluzione ad un bisogno.

- Eco-design... una moda passeggera o un progetto evolutivo su cui si baserà il design futuro?
Spero tanto che i designer possano educare le persone ad un rispetto dei materiali delle cose e delle persone. Ogni cosa deve essere realizzata per uno scopo, uno di questi è preservare le risorse del territorio, conservare alle generazioni future un ambiente non rovinato da cattive scelte, ma inalterato se non migliore di quello di oggi. Io credo che sia questo il modo di progettare da adottare oggi e domani, non importa che venga chiamato eco-design, design sostenibile, green design questi sono solo nomi che rischiano di diventare moda.

- E infine parlaci dei tuoi progetti ed eventi futuri...
Prossimamente presenterò il progetto diamarble al festival della creatività 2010 che si terrà dal 21 al 24 ottobre a Firenze, un evento a cui sono molto legato e che seguo ogni anno… spero tanto di poter esportare questa idea anche all'Estero per ridare di nuovo spinta e valore ad un territorio assopito dalla gloria passata, e ridare sviluppo al lavoro dei marmolini di Carrara, esperienza maturata da generazione in generazione, affinata nel tempo e da sempre considerata un'eccellenza artigiana simbolo massimo del made in italy.

Lo Staff myArtistic ringrazia Marco Azzolini per la disponibilità.



Post realizzato da myArtistic Blog Design
Atelier creativo di Padova che oltre a gestire un blog d'Arte e Design realizza decorazioni su mobili antichi restaurati e crea pezzi innovativi con arte, design e tecnologie all'avanguardia.

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