Il simbolo delle Olimpiadi 2008 di Pechino, il
Bird's Nest, diventa una seduta. Lo stadio a nido di uccello ha affascinato veramente tutti e solleticato anche la fantasia dei giovani designer. Il sofisticato (ed ingegneristico) intreccio di acciaio ha dato vita alla struttura più fotografata e commentata di Pechino. Ultimamente, per altro, se ne sta parlando ancora di più visti i risultati ottenuti dalla Cina in ambito ambientale. Il cielo è finalmente limpido a Pechino, la testardaggine dei cinesi ha dato i suoi frutti (sono state chiuse per l’occasione tutte le fabbriche ed i cantieri ed il traffico è stato ridotto all’osso, ma chissà cosa succederà dopo che si spegneranno i riflettori…) e il Bird’s Nest spicca più bello che mai incorniciato dal cielo azzurro e il sole di Pechino. Ma ritorniamo alla seduta. E’ stata progettata dal designer
Thimothy Schreiber e si ispira ovviamente alla forma del Bird’s Nest, leggermente modificata per risultare più comoda ed ergonomica. L’intreccio la rende particolarmente resistente ma leggermente flessibile e confortevole. Non è la seduta da Red Dot Award, ma è la dimostrazione di come il Bird’s Nest Stadium sia una struttura vincente ed affascinante.
Il
National Stadium o The Bird’s Nest, letteralmente il “nido di uccello”, è l’ultima megastruttura architettonica realizzata a Pechino in occasione delle appena terminate Olimpiadi 2008. Una struttura affascinante dove oltre 35.000 tonnellate di acciaio si intrecciano, come esili ramoscelli, per dar vita al “nido” più particolare della terra, un nido che può accogliere più di 90mila increduli spettatori. Il progetto, ideato dagli architetti svizzeri
Herzog e de Meuron, è risultato il vincitore del concorso bandito nel 2002 proprio grazie alle sue forme morbide, originali ed organiche. Una forma data da innumerevoli intrecci che, oltre a regalare una bellissima opera di architettura contemporanea, risultano un interessante e meticoloso capolavoro di ingegneria. Tutta la struttuta è ricoperta da due strati di materiale traslucido: l'EFTE (lo stesso materiale utilizzato per lo stadio del nuoto Water Cube di Pechino). Questo materiale, dalle prestazioni sorprendenti (una delle tante è che quando brucia non emette nè fuoco nè fumo) è utilizzato sia come membrana protettiva resistente agli agenti atmosferici, sia come (per la membrana interna) isolante acustico. Parte integrante della struttura è il tetto del “nido”, un guscio trasparente che consente il riflesso di fasci di luce all’esterno (e protegge gli spettatori da eventuali piogge). I percorsi interni sono “segnati” da elementi in ardesia, intervallati da boschetti di bamboo, blocchi in pietra e piccoli giardini coperti. In questa architettura, in cui facciata e struttura coincidono, l’effetto visivo è sorprendente, nonostante la semplicità e l’essenzialità dell’idea. Dalla natura c’è sempre da imparare.
Per informazioni:
www.timothy-schreiber.com
Fonte: Architettura + Design
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E' vero, c'è ancora qualcosa da imparare dalla natura.
RispondiEliminaSolo che il bilancio energetico finale della realizzazione di questa struttura credo sia pochissimo "naturale".
E senza ausilio di software specifico (il famoso Katia?) il nido sarebbe miseramente crollato sule teste dei cinesini addomesticati....
Comunque è vero, è un bell'oggetto e lo trovo persino elegante nonostante sia stato fatto da uno svizzero (chissà quanti architetti e ingegneri non svizzeri ci hanno messo le mani).
Trovo però superiore per poesia il Guggenheim di Bilbao. In fondo il software deve essere lo stesso... eheheh
E' sì la natura è la più bella opera d'arte che esista, studiata nei minimi particolari... è come copiare dal primo della classe...
RispondiElimina@ Fucsiaman non farti scappare "The Modern Architecture Pop-Up Book". Dalla fantasia del pop-up ingegnere e illustratore bulgaro Anton Radevsky sono scaturite le fantastiche architetture pop-up del libro "The Modern Architecture Pop-Up Book". Il volume 3D è un piccolo capolavoro di design che parla di Architettura moderna, corredato da illustrazioni, fotografie, contributi di grandi architetti e meticolosi modellini pop-up che riproducono alcuni degli edifici più emblematici, dalla Torre Eiffel al Ponte di Brooklyn, fino al Guggenheim di Bilbao e il Milwaukee Art Museum. La pubblicazione curata da Rizzoli, è prevista per il prossimo ottobre.
Se ho ben capito, i provvedimenti relativi allo smog provocato da traffico e ciminiere delle fabbriche sono stati presi non per salvaguardare la salute dei cittadini, ma "solo" per rendere chiara e limpida la visuale di questa opera d'arte?
RispondiEliminaNulla togliendo alla singolarità dell'opera e all'ingegno degli architetti che l'hanno ideata, ma non la si può anteporre alla salute degli esseri umani e usarla come causa ultima nell'adozione di provvedimenti simili... speriamo almeno che l'"operazione aria pulita" avviata grazie al Bird's Nest venga portata avanti anche dopo la chiusura delle Olimpiadi.
spettacolare! ricorda per alcuni aspetti la seduta di gircic per moroso!
RispondiEliminahttp://www.flickr.com/photos/iosonoroberto/2504334549/in/set-72157605039014853/
Roberto hai ragione, è proprio molto simile alla seduta di gircic per moroso!
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