11.5.11

Venini Contemporaneo Antonio Cos DÉJÀ VU

photo by Max Rommel

COS. DÉJÀ VU.
NUOVI INCALMI PER UN VENINI CONTEMPORANEO
di Stefano Maffei

"Mi piace progettare oggetti in vetro.
E stare a Murano (quell’isola vicino Venezia) a guardare cinque uomini (padri di molti bambini)
soffiare il vetro aiutandosi a vicenda in un silenzioso e metafisico balletto.
Tutti avevano scarpe da tennis."
Ettore Sottsass

Esistono dei landmark simbolici. Che sono il simbolo di una eredità del fare, di una civiltà artefattuale evoluta nel corso di decine, centinaia di anni. E materiali, come il vetro, che di questa storia fanno parte in maniera esplicita e sono diventati archetipi nella nostra esperienza estetica. È un patrimonio di forme, trasparente, tattilità che il melting pot materico non è riuscito a scalfire. Non so perché… forse solamente nomen omen, il vetro è rimasto in questo vorticoso popolamento degli occhi e dei sensi, un po’ in disparte. Puro, nobile, incorruttibile, immutabile. E anche le forme che lo definiscono sono rimaste così Pervase da questa classicità che il consumo non ha trasformato. E che ci riporta gli echi di un passato-che-è-anche-presente.

Déjà vu.
Forse. O semplicemente immagine che si confonde tra i ricordi della nostra esperienza fino a diventare indistinguibile. Forse anche perché nella tradizione della materia e del design italiano esiste un luogo-azienda-sensibilità che ha interpretato, innovato, caratterizzato la ricerca possibile da fare con questo materiale: Venini.
Quello che fa qui Cos è una sorta di invenzione: un nuovo-venini, contemporaneo, popolare ma coltissimo, che innova la tradizione-tecnica del vetro accoppiandola a una sensibilità così contemporanea eppure così classica. Cos inventa l’incalmo contemporaneo. Venini definisce l’incalmo come “…una tecnica complessa (ch)e consiste nell'accoppiare a caldo due forme soffiate, lungo la loro circonferenza, così da ottenere in uno stesso oggetto zone differenziate e solitamente di colore diverso…”. Aleggiano Wirkkala. Forse Sottsass. Artigiano e molatore invece che soffiatore. Che lavora per componenti scelte e recuperate da una panoplia infinita e commerciale. Cos taglia, misura, accoppia, salda pezzi, componenti, sezioni. Il suo progetto libera di nuovo il potenziale combinatorio delle forme, trascurate, che spesso getteremmo. E le riporta a nuova vita. Sono nuove sagome immaginifiche. Alcune ermetiche. Senza più la funzione stessa del contenitore. E’ cut-up. Burroughsianamente multiforme. Compositivamente vibrante. Cos pensa che queste siano “…storie di bottiglie ormai consumate, che hanno tolto l’etichetta e cancellato marketing e brand. Contenitori sezionati: il vino si mescola con il latte al cioccolato, l’aranciata con l’acqua, lo sciroppo con l’olio. Così si mescolano i nostri ricordi… come fantasmi trasparenti dei prodotti consumati che cambiano vita, scollegati dal loro compito originale…”. E’ vero. Non disegna nulla. Costruisce nuove forme a partire dal patrimonio infinito delle possibilità. Nessun cristallo raffinato. Ma piuttosto supermercato, discarica. Un vero less is more non formalista, quotidiano. Un tentativo di pause nel gigantesco play del prodotto di massa. Antonio docet.

Eventi


Inaugurazione SUBALTERNO1:
prima tappa che comprendente tutti i pezzi dell'intera ricerca Déjà Vu
martedì 10 maggio ore 18:30
11 maggio - 22 maggio 2011
Subalterno1 | Via Conte Rosso, 22 Milano
Solo su appuntamento ore 18 - 20
contatto: info@subalterno1.com | +39 3280048153


Inaugurazione Rua Confettora 17:
seconta tappa arricchita con alcuni pezzi scelti e autoprodotti dal designer
mercoledì 25 maggio ore 18
26 maggio - 30 luglio 2011
Rua Confettora 17 | Rua Confettora, 17 Brescia
dal martedì al sabato
ore 10 - 19
contatto: ruaconfettora@hotmail.it | +39 0305231421






Post realizzato da myArtistic Blog Design
Atelier creativo di Padova che oltre a gestire un blog d'Arte e Design realizza decorazioni su mobili antichi restaurati e crea pezzi innovativi con arte, design e tecnologie all'avanguardia.

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